16 luglio 2010

Ali Khan sposa Rita Hayworth

Ali Khan e Rita Hayworth

LA FAVOLA BREVE TRA IL PRINCIPE E LA STELLA

C’era una volta una donna bellissima,
e c’era anche un principe giovane e ricchissimo…

Questa storia dovrebbe cominciare proprio così, come la più classica delle favole, ma per confermare che non si tratta di una fiaba di H. C. Andersen diciamo subito che vissero felici e contenti per poco più di due anni. Lei si chiamava Margarita ed era la figlia di un ballerino di flamenco, nata a Brooklyn dove papà Eduardo si trasferì dall’Andalusia per aprire una scuola di ballo e perché i teatri della vicina Broadway offrivano più opportunità di lavoro e quindi una maggiore stabilità economica, motivo per cui il signor Cansino lasciò la Spagna. Il principe si chiamava Ali Salman, ufficiale della Legione straniera, erede dell’imam Sultan Mahommed Shah, più noto come Aga Khan III, che – a differenza del futuro suocero iberico – non dovette mai affrontare il gravoso problema di gestire una precaria stabilità economica; piuttosto ebbe qualche grattacapo con l’instabilità del proprio peso, che aumentando ogni anno di più per far salire l’ago della bilancia e ricevere l’equivalente in oro e diamanti, si trovò a gestire una vecchiaia con un eccesso di trigliceridi.

06 luglio 2010

La giovinezza di Giambattista Vico


IL RIFIUTO DEL CARDINALE E L’ANELLO SACRIFICATO

Gli scrittori e gli studiosi che trattano argomenti meno popolari e meno superficiali di quelli che riscuotono immediato e facile clamore possono trarre una buona dose di conforto da questo episodio. Non è vero, infatti, che il passato sia pieno di soddisfazioni straordinarie e subito riconosciute tali e, di conseguenza, non può esser vero nemmeno che soltanto ai giorni nostri ci dobbiamo accontentare di soddisfazioni più a buon mercato. Non credano costoro che i nomi che oggi costellano un mitico Olimpo abbiano avuto un cammino facile solo perché essi erano essi: certamente son divenuti qualcuno, hanno conquistato un posto nella storia, sì, ma col tempo; resistendo a difficoltà insormontabili, spesso superate soltanto dall’abbrivio della loro fama raggiunta post mortem. Riflettano costoro che il ricordo è sempre una riproposta equivoca della realtà che fu; è, cioè, la rappresentazione dell’evento spesso ripulito di ogni scoria, di ogni addentellato contingente, quando non è, addirittura, la rappresentazione di quello che noi vogliamo che fosse ma che mai fu.

Pour vous