07 dicembre 2015

«Fuje Filumena (degli eterni sospiri)» di Peppe Fonzo


AZZURRO IN UN GIALLO-NOIR COLOR FUXIA

Nella stagione in cui le attese degli aficionados sono puntate verso la più classica versione di «Filumena Marturano», interpretata dalla più improbabile icona delle sonorità melodiche partenopee, ecco che spunta inaspettata e silenziosa un’originale rivisitazione del personaggio eduardiano, scritta e riscritta da Peppe Fonzo, rappresentata in un teatro di nicchia (oltre che di provincia) con la regia dell’autore e l’interpretazione di Roberto Azzurro. Non passi inosservata al lettore quel «scritta e riscritta», in quanto lo spettacolo a cui abbiamo assistito è in pratica la traduzione al maschile di una precedente versione già realizzata (per sola voce femminile) dallo stesso Fonzo. Le due trasposizioni, femminile e maschile, prendono spunto dall’assassinio dei tre figli di un boss della camorra, del quale la protagonista ideata da Fonzo ne è l’amante giovanissima e segretissima: prostituta sì, ma non madre dei tre pargoli di Domenico Soriano, uomo già sposato, padre (stavolta) indiscusso dei suoi eredi, e capo di una cosca dedita alle attività criminali.

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